Essere una benedizione per il mondo – il compito comune dei cristiani e degli ebrei
DOI:
https://doi.org/10.21906/rbl.512Abstract
L’articolo è una ampliata relazione, tenuta durante la VII Giornata del Giudaismo nella Chiesa Cattolica in Polonia, il cui motto suonava: „Diverrete una benedizione” (Za 8, 13). Il profeta Zacharia ricordava agli Israeliti dopo le traumatiche esperienze dell’esilio babilonese, che conformemente alla promessa data ad Abramo (cf. Gen 12, 2-3), Dio contuinava a portare loro la benedizione, che dovevano trasmettere a tutte le nazioni. Questa parola profetica rimane sempre attuale, anche dopo lo sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, come ha ricordato il Concilio Vaticano II e che Giovanni Paolo II non cessa di sottolineare. Gli ebrei non sono stati rigettati, „perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili” (Rm 11, 29), ma devono essere sempre una fonte di benedizione per il mondo. I cristiani si sentono anche eredi della benedizione di Abramo, che vedono compiuta in Gesù Cristo. Bisogna dunque, che le due comunità religiose diventino una benedizione per sé stesse e portino insieme il divino messaggio della pace e della giustizia al mondo contemporaneo, secolarizzato, diviso e corrotto.Published
2004-09-30
How to Cite
Wronka, S. (2004). Essere una benedizione per il mondo – il compito comune dei cristiani e degli ebrei. The Biblical and Liturgical Movement, 57(3), 165–172. https://doi.org/10.21906/rbl.512
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